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Laguna Baseleghe a Bibione

Baseleghe, laguna a scoprire
Tra Venezia e Trieste, una via d’acqua semideserta, in un ambiente naturale qua e là punteggiato dai casoni dei pescatori e dai loro tetti di canne

di Leonardo Felician

Tra Venezia e Trieste corre una via navigabile per acque interne e parallela alla costa arcuata dell’Alto Adriatico, la Litoranea Veneta, l’idrovia che collega il Po con la laguna di Venezia sino a Monfalcone, sfruttando canali che collegano ampie lagune e foci di fiumi, tra cui Livenza, Piave, Tagliamento e Isonzo. E’ un paesaggio lagunare ottimamente preservato fatto di canneti e vegetazione bassa sull’acqua lo scenario dominante di questa vasta area umida, un habitat prediletto per innumerevoli specie di volatili dove è facile vedere cormorani, garzette, cavalieri d‘Italia oltre a molti gabbiani. La conformazione del terreno con basse secche e serpeggianti corsi d’acqua ha avuto un ruolo importante nella storia, poiché in fuga dalle grandi città come Aquileia qui cercò rifugio la popolazione all’epoca delle invasioni barbariche, dando origine agli insediamenti di Grado, Caorle e naturalmente Venezia. Se la laguna veneziana, chiusa verso sud dal lungo litorale del Cavallino e la laguna di Marano e

Grado, su cui si affaccia tra l’altro Lignano Sabbiadoro, sono le più note, una delle zone più suggestive e meno conosciute è la laguna di Baseleghe che si trova nel Veneto Orientale, circa a metà strada e che congiunge con una tranquilla via d’acqua le spiagge di Bibione e di Caorle. Pochi sono gli insediamenti umani in queste zone, frequentate d’inverno per rare battute durante la stagione della caccia, ma anche in piena estate stupisce la solitudine di queste valli che si trovano a pochi passi da alcune delle spiagge più frequentate dell’intero Adriatico: Bibione con oltre 6 milioni di presenze stagionali è la seconda spiaggia d’Italia dopo Rimini.

La lunga striscia di spiaggia di Bibione si prolunga per 11 km dalla foce del Tagliamento a est fino a Bibione Pineda a ovest a chiudere la laguna di Baseleghe: proprio sulla punta sorge un grande campeggio. All’interno, in acque riparate, porto Baseleghe permette la messa in acqua di barche e con il suo yachting club funge da ricovero per i motoscafi: la darsena di 800 metri dispone di otto pontili e due banchine per un totale di 400 posti barca. C’è anche un bel
ristorante con cucina di pesce secondo la tradizione veneta dell’Alto Adriatico, dall’ambiente insolito, ricavato da costruzioni tipiche con alto tetto di cenne, i tradizionali casoni di pesca sulla laguna, restaurati a regola d’arte da esperti impagliatori ungheresi del lago Balaton: si trova direttamente sull’acqua con uno spettacolare tramonto che si riflette in mille sfumature di colori.

Da qui basta un piccolo fuoribordo per addentrarsi nel dedalo di canali poco profondi in mezzo ai canneti, ottimamente segnalati e delimitati dalle caratteristiche “bricole”, che portano in direzione ovest verso l’isola della Brussa: di quando in quando si trova qualche traccia di insediamenti umani, fattorie per l’acquacultura con vasche per l’allevamento delle anguille, casoni ancor oggi frequentati dai pescatori, che vi si stabiliscono nella stagione opportuna, con ampie distese di reti ad asciugare davanti alla porta. C’è una sola stradina che arriva via terra all’isola della Brussa, una spiaggia incontaminata con scarso accesso per i turisti, dove è ancora possibile camminare sulla battigia su un tappeto di piccole conchiglie.

Quando sembra di essersi persi definitivamente nei meandri dei canneti si spunta all’improvviso al porto di Falconera, l’altra estremità della laguna, con una suggestiva visione dei campanili e del lungomare di Caorle. Non si tratta di una delle tante spiagge un po’ anonime dell’Alto Adriatico: la sua lunga storia risale al I secolo avanti Cristo, fu sede vescovile nell’epoca paleocristiana e conserva un duomo del 1038 dal caratteristico campanile cilindrico, sormontato da una cuspide conica in stile romanico. La sua scogliera è una passeggiata piena di fascino, con il centro storico della cittadina che si staglia da un lato e il mare Adriatico dall’altro, coronata al termine della diga dall’antica appartata chiesa della Madonna dell’Angelo. Da una ventina d’anni su questa passeggiata l’amministrazione comunale organizza con cadenza biennale il premio internazionale “Scogliera Viva”, un simposio di scultura sui blocchi di trachite euganea posti a difesa dai flutti del mare: gli scultori di fama internazionale che si sono succeduti nel tempo hanno creato una singolare galleria di sculture insolite, una specie di piccolo museo all’aperto.

da repubblica.it

Bibione e la tassa di soggiorno

Tassa di soggiorno a Jesolo Zoggia pensa a un euro e mezzo
Il sindaco la ritiene ormai inevitabile: «A meno che non si voglia più investire nel turismo» Resta la contrarietà di Federalberghi e Confcommercio che invocano un’ipotesi alternativa

di Giovanni Cagnassi

Tassa di soggiorno, percorso obbligato. Nonostante le resistenze degli albergatori ormai i Comuni hanno deciso. Chioggia e Cavallino già nel 2012, Caorle e Bibione la applicheranno nel 2013 come Eraclea.

E Jesolo? Ufficialmente non ha ancora deciso, ma già il sindaco Valerio Zoggia mette le mani avanti: «Se non si vuole più investire nel turismo, allora non metteremo la tassa». Fissa già un tetto: non più di 1 euro e mezzo, estesa a tutti, albergatori, appartamenti e camping. L’incontro tra i sindaci del litorale a Cavallino Treporti, sulla tassa di soggiorno, è stato interlocutorio, anche sei i partecipanti l’hanno definito un vertice storico.

Presenti all’incontro i sindaci di San Michele al Tagliamento-Bibione, Caorle, Jesolo, Eraclea e Cavallino e i presidenti delle rispettive associazioni aderenti a Federalberghi Veneto, con il presidente regionale della Federazione Marco Michielli.

Per le mareggiate e l’erosione, sarà chiesto il coinvolgimento dei governatori del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, ed eventualmente di allargare il raggio anche alla vicina Slovenia, per lanciare un progetto Interreg per il recupero e la salvaguardia del principale patrimonio delle rispettive regioni dell’Adriatico. Basta con i ripascimenti, con cui si va a recuperare in primavera quello che il mare ha portato via a novembre. Via libera a un progetto di ampio respiro coinvolgendo eccellenze universitarie delle due regioni, respingendo ogni richiesta che a farsi carico della salvaguardia dei litorali siano i Comuni o i privati, o la sola Regione, in quanto titolare della disponibilità del Demanio è lo Stato.

Al quale vengono corrisposti i canoni demaniali e deve garantire l’accessibilità dei beni che vengono dati in concessione. Questa la linea concordata.

Il presidente di Federalberghi Veneto, Marco Michielli, ha proposto la formale messa in mora del Governo italiano a fronte dell’inerzia di fronte all’emergenza mareggiate. È stata espressa solidarietà ai sindaci da parte del mondo imprenditoriale, consapevole che i tagli effettuati dagli ultimi tre Governi hanno reso insostenibile la situazione di bilancio dei pur virtuosi Comuni della costa.

Ma l’argomento clou è la tassa di soggiorno. Le associazioni di categoria sono compatte nell’opposizione. Invocano un’ipotesi alternativa. «Ci siamo lasciati in un clima di collaborazione», dice Michielli, «e la promessa di rivederci a breve». La Confcommercio è perplessa. «Per la legge siamo considerati esattori», dice il presidente Angelo Faloppa, «ed è parzialmente vero se ci sono aziende alberghiere con gestione manageriale. Nei piccoli alberghi a una o due stelle la tassa di soggiorno ricadrà sullo stesso albergatore che se la trova come sconto richiesto dal cliente».

da nuovavenezia.gelocal.it

Ristorante ai Casoni a Bibione Pineda

“Ristorante Ai Casoni” di Bibione Pineda (Venezia): un tavolo sulla laguna

Di Leonardo Felician

Si trova a Bibione Pineda, in provincia di Venezia, e dà direttamente sulla laguna con proprio attracco per barche e motoscafi il ristorante Ai Casoni, il cui nome riprende le tipiche abitazioni dei pescatori,dall’alto tetto di canne impagliate, la cucina è naturalmente di pesce freschissimo, in un ambiente elegante i cui colori mutano ad ogni ora del giorno…

La laguna di Baseleghe è un’oasi naturale di grande bellezza che si trova nel Veneto Orientale e separa le spiagge di Caorle e Bibione. Su questa vasta area umida si snoda la via d’acqua litoranea interna che congiunge Venezia con Grado. Ottimamente preservata con i suoi canneti, è ambiente naturale prediletto da numerose specie di volatili ed è facile vedere variopinti cormorani, garzette, cavalieri d‘Italia oltre a molti gabbiani.

Si trova vicino al porto di Baseleghe, dà direttamente sulla laguna ed è raggiungibile oltre che in macchina anche in barca o motoscafo il ristorante Ai Casoni, storico ristorante di Bibione Pineda che conta quasi una cinquantina d’anni di vita: cinque anni fa è stato ripreso in mano da Flavio e da Tiziano, completamente ristrutturato anche per normativa ASL e rilanciato posizionandolo nel segmento più alto, per creare un indirizzo che si discosta nettamente dai tipici ristoranti da spiaggia ed è in grado di richiamare appassionati anche da lontano.

Ne vale la pena innanzitutto per l’ambiente insolito, ricavato da costruzioni tipiche con alto tetto in paglia, i tradizionali casoni di pesca sulla laguna, restaurati a regola d’arte da esperti impagliatori ungheresi; poi per la posizione direttamente sulla laguna, con uno spettacolare tramonto che si riflette in mille sfumature di colore e si gode dalla nuova ed accogliente zona bar all’aperto pavimentata con quadroni di legno, ma anche da tutti i tavoli che sono affacciati sopra una cascata di fiori sull’acqua.

I coperti sono 150 e si mangia di solito all’aperto, con la possibilità di chiudere in caso di mal tempo. La cucina è naturalmente di pesce secondo la tradizione veneta dell’Alto Adriatico: da questo punto di vista la lunga esperienza di Flavio, che viene dalla vicina Caorle dove gestisce il centralissimo ristorante “Al Bateo”.

da mondodelgusto.it

I danni del maltempo a Jesolo, Sottomarina, Caorle e Bibione

Maltempo: le mareggiate sferzano come una furia il litorale, danni ingenti
Chilometri di arenili erosi dalla furia dell’acqua. A Jesolo si chiede un milione di euro l’anno per questo tipo di problemi, a Caorle problemi alla scogliera di Ponente. Sottomarina ko

Non solo Venezia e Chioggia hanno vissuto ore di paura tra il 31 ottobre e il 1 novembre. Tutto l’arenile ha dovuto fare i conti con la forza degli elementi. A Jesolo, Sottomarina, Caorle e Bibione chilometri di spiaggia sono “spariti” erosi dalla potenza delle onde. Le conseguenze le hanno pagate soprattutto i concessionari degli stabilimenti balneari, che ora dovranno rimboccarsi le maniche per rimettere in sesto le loro attività.

Da Jesolo, meta turistica per eccellenza dell’estate veneziana, si leva la richiesta che il governo o la Regione stanzino un milione di euro l’anno per questo tipo di criticità, che purtroppo si ripetono spesso e volentieri durante le stagioni fredde.

Sottomarina e Isola Verde sono state spazzate da venti da 80 chilometri orari, con gli arenili che ancora portano i segni delle mareggiate. A Caorle la furia del mare ha colpito soprattutto la spiaggia di Ponente, raggiungendo anche via della Serenissima e superando il passaggio posto al termine della diga foranea. Danneggiata anche la scogliera, oggetto tra l’altro di lavori di sistemazione da parte del Genio civile regionale. Spiaggia sommersa anche a Porto Santa Margherita.

da veneziatoday.it

Bibione regate invernali

Le regate riscaldano la laguna di Bibione anche in Inverno.
Ecco le ultime date del calendario regate 2012 a Bibione: 14 e 25 novembre METEOR 1° CAMP.INVERNALE 15 e 16 dicembre METEOR 2°-3° CAMP.INVERNALE

Avete preso nota? Ora non vi resta che cercare un accogliente hotel 4 stelle Bibione e concentrarvi sulla gara.

Per chi preferisce assistere alla competizione dalla riva, nessun problema! Potete partecipare alle partenze e alle premiazioni nella Club House di Portobaseleghe, che si affaccia sulla suggestiva laguna di Bibione.

Prenotando un hotel a Bibione con piscina si può approfittare delle cure termali. Una tappa obbligatoria per tutti coloro che desiderano ritrovare benessere e armonia per affrontare i mesi più rigidi dell’Inverno senza neanche un raffreddore o un mal di gola.

Provate i trattamenti dinamizzanti e stimolanti e i prodotti professionali della linea Natura, non resterete affatto delusi, anzi. Tornerete a casa dopo una vacanza rilassante e piacevole.

Bibione è una vivace località di mare che offre tante attrattive per il turismo balneare e sportivo, località ideale per chi desidera trascorrere vacanze in famiglia in hotel con piscina.

E’ possibile girare a piedi, in bicicletta e a cavallo e addentrarsi nell’entroterra attraverso percorsi molto suggestivi. Come quello della Valgrande: le guide esperte vi accompagnano in escursioni naturali da aprile ad ottobre. In quest’area protetta si possono ammirare molte specie animali come le anatre selvatiche e autoctone, gli aironi cinerini, gli aironi rosa, le tartarughe di Hermann, caprioli, daini e cavalli bradi, il fischione e il falco di palude.

A chi preferisce compiere un viaggio all’insegna dello sport e del benessere, Bibione offre un ventaglio di soluzioni: beach volley, rugby, basket camp, calcio a cinque, vela, surf e tante altre discipline acquatiche. Perché dispone di modernissimi impianti sportivi che accolgono gli atleti offrendo loro momenti di svago e intrattenimento per una vacanza divertente e coinvolgente.

da informazione.it

Bibione bene il turismo estivo 2012

Turismo, tiene bene il litorale
Crescono Jesolo, Cavallino e Bibione, regge Caorle, in calo Eraclea e Chioggia

Oltre la crisi, Jesolo e Cavallino Treporti salvano la stagione e anzi guadagnano qualche punto. Soffrono località legate al turismo italiano, come Eraclea mare e Chioggia, in minima parte Caorle. Bene anche Bibione. Le tasche sempre più vuote degli italiani e di altri turisti europei, si riverberano negativamente sui pernottamenti, più che sugli arrivi. Le presenze infatti, registrano una netta flessione, complessivamente pari a -4,08.

Un decremento generale che riguarda tutti, con la sola eccezione di Jesolo che segna un +2,23%. Conseguenze principali del trend negativo dei pernottamenti sono la riduzione della permanenza media, che scende da 6,89 a 6,69 giorni, ma che in alcune aree comunali come Chioggia addirittura supera l’unità giornaliera.

Dall’altro lato, una potenziale contrazione dei fatturati, tecnicamente correlati più alle presenze che agli arrivi. Zoccolo duro restano i paesi di lingua tedesca, principale mercato di riferimento con una sostanziale tenuta, in generale per la Germania che ha +0,54% arrivi e +0,73% presenze, in leggera flessione per l’Austria: a-0,98% arrivi e -1,11% presenze. In flessione sia la Francia, -8,20% arrivi e -4,62% presenze, sia la Spagna, -21,80% arrivi e -20,39% presenze, sia i Paesi Bassi negli arrivi, -0,88%, e nei soggiorni , -4,89%. Dai positivi per la Svizzera e il Belgio. La Russia è in crescita costante a +21,87% arrivi e +21,85% presenze. Paesi come Ungheria, Polonia e altri dell’Est segnano rilevanti flessioni nei pernottamenti.

Nel Nord Europa, segnali positivi da Svezia , +16,61% arrivi e +13,36% presenze, Finlandia, Danimarca, Norvegia. «La leggera flessione dei flussi turistici dei primi 8 mesi conferma che il settore ha retto in termini numerici più che di fatturato», dice il presidente dell’Apt veneziana, Enrico Miotto, «un risultato che tutti avrebbero sottoscritto pochi mesi fa, quando la crisi, il terremoto in Emilia e gli annunci catastrofici di alcuni operatori facevano presagire che la stagione iniziasse sotto i peggiori auspici. Se da un lato il mercato italiano è dato in flessione, dall’altro quello nordeuropeo con i turisti russi ha confermato un trend interessante, anche se la vera nota positiva per il mare è la conferma di tedeschi e austriaci. Jesolo e Cavallino, con un’offerta turistica diversificata, e grazie alla vicinanza con Venezia, registrano migliori performance, mentre per Chioggia ed Eraclea pesa la dipendenza dal mercato italiano, in grave difficoltà».

da NUOVAVENEZIA.GELOCAL.IT

Bibione – Chioggia : presto nuova viabilità

«In due anni la nuova viabilità»
Chisso spiega le prossime mosse: dall’Autostrada del Mare alle tangenziali

«Sarà il 2015 il grande anno della viabilità sul litorale jesolano». Parola dell’assessore alla mobilità in Regione, Renato Chisso che vede tratto dopo tratto completarsi la rete della viabilità turistica di tutta la costa.

Dopo l’inaugurazione ufficiosa del sottopasso alla rotatoria Picchi, già aperto in attesa dell’ulteriore inaugurazione ufficiale a ottobre, si aprono nuovi scenari per le strade della costa veneziana, da Chioggia fino a Bibione.

«L’autostrada del mare», spiega Chisso, «sarà in gara entro la fine del 2013 e potrà essere realizzata per il 2015. Il casello di Meolo invece sarà pronto entro 2 mesi».

Per la prossima estate Jesolo, intanto, potrà contare su uno snodo completamente nuovo e fluido alle porte del lido che separa i flussi di traffico dal Cavallino, e questo è già un primo passo. Seguirà la circonvallazione di Jesolo verso piazza Torino. Poi avremo il casello a Meolo appunto, infine l’autostrada del mare che verrà realizzata in project financing (cioè realizzata da privati che si assicureranno anche il guadagno derivante dai pedaggi) con 270 milioni di euro, tutti dei privati.

Il project potrà anche prevedere un allargamento con altre 2 corsie di via Roma destra eliminando il problema delle code a Jesolo. «Stiamo risolvendo tutti i problemi e punti ciritici della viabilità verso il mare», sostiene Chisso, «perchè dobbiamo ricordare la tangenziale di San Stino, che collegherà anche a Caorle, e la tangenziale di Portogruaro, che collegherà a Bibione con il suo futuro casello. Dalla dorsale della A4 avremo queste aste di collegamente veloci e importanti. Concluderei con l’altra opera fondamentale, la Romea commerciale, che consentirà di completare la viabilità della costa veneziana da Chioggia a Bibione».

da NUOVAVENEZIA.GELOCAL.IT

Chiude l’albergo di lusso San Clemente Palace Hotel

Chiude l’albergo di lusso di San Clemente e 150 dipendenti restano senza lavoro
Dopo il fallimento di febbraio, l’ex manicomio crea altre decine
di disoccupati. Ma presto potrebbe entrare la “Four Seasons”

di Lorenzo Mayer

Il 31 ottobre il San Clemente Palace Hotel chiuderà definitivamente i battenti. E dal 1. novembre la settantina di dipendenti fissi, che era assunta a tempo indeterminato, verrà messa in mobilità. Un altro segnale di allarme per lo stato di salute del turismo veneziano che perde così un’altra “perla” dell’ospitalità.

Si chiude così, dopo il fallimento decretato nel febbraio scorso della “Grandi Alberghi veneziani srl” (Gav), la società di gestione, un capitolo del grande albergo cinque stelle lusso, dotato di ben 200 stanze e tre meravigliose suite, che nel momento clou della stagione dava lavoro complessivamente a circa 150 dipendenti, compresi gli stagionali.

L’apertura dell’hotel superlusso era avvenuta nel 2003, in pompa magna, nell’isola della laguna veneziana di 65mila metri quadrati, che in passato ospitava un ospedale per malati di mente. Il tribunale ha deciso per la chiusura definitiva, dopo la nomina, sempre lo scorso febbraio, di un curatore fallimentare, il commercialista Danilo Capone, con studio a Mestre. Per un primo periodo è stato garantito un funzionamento provvisorio dell’esercizio, come avviene anche attualmente, poi però il tribunale ha deciso per la chiusura, in quanto nuovi possibili acquirenti interessati a rilevare la proprietà, preferiscono, eventualmente, subentrare a piazza pulita, piuttosto che ad esercizio in corso.

E si vocifera che tra i candidati in lista ci potrebbe essere anche “Four Seasons”: la compagnia canadese, specializzata negli alberghi super-lusso, avrebbe manifestato il proprio interessamento, dopo aver rinunciato, ormai già da parecchi mesi, alla gestione dell’hotel Excelsior al Lido. Un sogno ormai sfumato. L’isola e l’albergo appartenevano prima a “Beni Stabili”, che poi nel 2005 l’aveva ceduto all’impero albeghiero dei torinesi Amato Remondetti, presidente di “Turin Hotel International” e Giulio Lera per 82 milioni di euro. Questi ultimi finirono in carcere per bancarotta fraudolenta e frode fiscale e hanno alla fine patteggiato una pena di cinque anni di reclusione il primo e di tre anni e 10 mesi il secondo. Le loro società, compresa quella che gestiva isola e albergo veneziani, sono finite sotto sequestro.

da GAZZETTINO.IT

Semifinale Europei 2012 : Bibione e Lignano pronti a tifare Azzuri

Stasera la piazza si veste d’azzurro
Europei di calcio, passione Italia-Germania davanti alla tv. Tricolori e scaramanzie nei bar del centro di Pordenone
calcio sfide europei 2012

di Rosario Padovano

E’ la sera di Italia-Germania. Sulle spiagge, a Lignano e Bibione, sarà un derby, a Pordenone il tifo sarà tutto per gli azzurri. In piazza XX settembre, cuore pulsante della Pordenone vestita d’azzurro, tra riti scaramantici e preparativi ormai collaudati, si contano le ore.

Al Bar Posta ieri pomeriggio si organizzavano i turni di lavoro. E’ il salotto buono della città, qui il tifo non è mai estremizzato: attorno al maxi-schermi gente tranquilla, mediamente dai 30 anni in su. «Un centinaio di persone assisteranno alla gara all’interno del locale – hanno spiegato i dipendenti – ma abbiamo pronti altri 120 posti fuori. Naturalmente ci saranno più uomini».

Il Caffè della Piazza, polo d’attrazione per giovani danarosi, sarà diverso dal solito. «Vinciamo noi 2-0, prima dei supplementari – ha vaticinato il titolare del locale Alessandro Placentino –. All’interno del locale metteremo un sacco di bandiere tricolori. Molti ragazzi che assisteranno qui alla gara porteranno altri drappi. Sarà una grande festa colorata» A proposito di bandiere, i riti, soprattutto quelli scaramantici, non cambiano. E così Paolo del Barcollo ce ne ha rivelato uno.

«Guardi, sotto il televisore – ha spiegato – avevo messo una bandiera italiana, rovesciata, prima della gara con l’Irlanda. L’avevo sistemata con il colore rosso sulla parte sinistra. Quella sera abbiamo vinto. Domenica scorsa, per la sfida con l’Inghilterra, l’errore l’ho compiuto volontariamente. Prima della gara con la Germania non avrò dubbi. Posizionerò la bandiera in quel modo». E speriamo che domenica sera possa continuare a farlo…

da MESSAGGEROVENETO.GELOCAL.IT

Caldo africano, code in A4 per raggiungere le spiagge di Bibione, Caorle, Jesolo

Chilometri di coda per andare al mare: intasate la Triestina, la Romea e la A4
Primo week-end estivo, serpentoni verso le spiagge di Jesolo,
Caorle, Bibione e Chioggia. Tappo alla fine del Passante

di Monica Andolfatto

Ed ecco il tanto atteso esodo balneare. Ieri. Tutti in coda verso il mare. Nel primo vero week-end estivo, con la colonnina di mercurio oltre i trenta gradi, si è consumato puntuale l’assalto alle spiagge del litorale veneziano. Nessuna esclusa. A confermarlo i lunghi serpentoni di auto in fila e i persistenti rallentamenti che dal mattino si sono trascinati fino al pomeriggio inoltrato sulle principali direttrici che portano ai lidi di Chioggia, Caorle, Jesolo e Bibione.

I picchi di criticità verso le dieci quando sulla bretella dalla tangenziale di Mestre verso l’aeroporto la processione di macchine e camper è arrivata a quattro chilometri per l’innesto sulla Triestina, caratterizzata quest’ultima per l’intera giornata da un traffico continuo e intenso da Tessera a Jesolo. In A4 i vacanzieri delle ultime due settimane di giugno e i patiti della tintarella mordi e fuggi hanno avuto le avvisaglie dei disagi fin da Grisignano (Vicenza), dove a causa di un incidente non grave si sono trovati a procedere a passo d’uomo per una decina di chilometri.

Poi inevitabile il tappo a fine Passante, all’altezza di Quarto d’Altino dove da tre le corsie si riducono a due per di più delimitate dalle barriere di new jersey per i lavori della terza corsia: due i chilometri di coda segnalati da Cav nell’imminenza del casello, e poi circolazione a elastico fino a Portogruaro e oltre. E una volta fuori dall’autostrada ancora sofferenze come all’uscita della stessa città del Lemene dove il traffico era praticamente paralizzato sulla direttrice Bibione. Stesse condizioni di stop and go anche per coloro che avevano come destinazione Jesolo – dove la rotonda Picchi rimane uno dei scogli più impervi da dribblare – e Caorle prese di mira tanto da pendolari che da “stanziali” decretando il sospirato boom di presenze sotto l’ombrellone.

E medesimo scenario di veicoli-lumaca sotto il sole cocente pure all’altro capo del territorio sulla via per Sottomarina: Romea infatti sotto pressione fin da Mestre e quindi in corrispondenza del flusso proveniente dal padovano con inevitabile imbuto all’ingresso in città. Nota positiva, come spiega la Polstrada impegnata in un super lavoro di vigilanza, il fatto che non si è registrato alcun tamponamento o sinistro, bensì solo qualche mezzo in panne prontamente assistito.

E che sia davvero scoppiata la voglia di sole e mare lo attesta un altro indice sensibile, ovvero l’aumento di chiamate al Suem 118 per richieste di interventi nello località marine: «Si avverte in maniera chiara che la gente si sta muovendo» il commento dalla centrale.

da gazzettino.it