Bibione e la tassa di soggiorno

Tassa di soggiorno a Jesolo Zoggia pensa a un euro e mezzo
Il sindaco la ritiene ormai inevitabile: «A meno che non si voglia più investire nel turismo» Resta la contrarietà di Federalberghi e Confcommercio che invocano un’ipotesi alternativa

di Giovanni Cagnassi

Tassa di soggiorno, percorso obbligato. Nonostante le resistenze degli albergatori ormai i Comuni hanno deciso. Chioggia e Cavallino già nel 2012, Caorle e Bibione la applicheranno nel 2013 come Eraclea.

E Jesolo? Ufficialmente non ha ancora deciso, ma già il sindaco Valerio Zoggia mette le mani avanti: «Se non si vuole più investire nel turismo, allora non metteremo la tassa». Fissa già un tetto: non più di 1 euro e mezzo, estesa a tutti, albergatori, appartamenti e camping. L’incontro tra i sindaci del litorale a Cavallino Treporti, sulla tassa di soggiorno, è stato interlocutorio, anche sei i partecipanti l’hanno definito un vertice storico.

Presenti all’incontro i sindaci di San Michele al Tagliamento-Bibione, Caorle, Jesolo, Eraclea e Cavallino e i presidenti delle rispettive associazioni aderenti a Federalberghi Veneto, con il presidente regionale della Federazione Marco Michielli.

Per le mareggiate e l’erosione, sarà chiesto il coinvolgimento dei governatori del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, ed eventualmente di allargare il raggio anche alla vicina Slovenia, per lanciare un progetto Interreg per il recupero e la salvaguardia del principale patrimonio delle rispettive regioni dell’Adriatico. Basta con i ripascimenti, con cui si va a recuperare in primavera quello che il mare ha portato via a novembre. Via libera a un progetto di ampio respiro coinvolgendo eccellenze universitarie delle due regioni, respingendo ogni richiesta che a farsi carico della salvaguardia dei litorali siano i Comuni o i privati, o la sola Regione, in quanto titolare della disponibilità del Demanio è lo Stato.

Al quale vengono corrisposti i canoni demaniali e deve garantire l’accessibilità dei beni che vengono dati in concessione. Questa la linea concordata.

Il presidente di Federalberghi Veneto, Marco Michielli, ha proposto la formale messa in mora del Governo italiano a fronte dell’inerzia di fronte all’emergenza mareggiate. È stata espressa solidarietà ai sindaci da parte del mondo imprenditoriale, consapevole che i tagli effettuati dagli ultimi tre Governi hanno reso insostenibile la situazione di bilancio dei pur virtuosi Comuni della costa.

Ma l’argomento clou è la tassa di soggiorno. Le associazioni di categoria sono compatte nell’opposizione. Invocano un’ipotesi alternativa. «Ci siamo lasciati in un clima di collaborazione», dice Michielli, «e la promessa di rivederci a breve». La Confcommercio è perplessa. «Per la legge siamo considerati esattori», dice il presidente Angelo Faloppa, «ed è parzialmente vero se ci sono aziende alberghiere con gestione manageriale. Nei piccoli alberghi a una o due stelle la tassa di soggiorno ricadrà sullo stesso albergatore che se la trova come sconto richiesto dal cliente».

da nuovavenezia.gelocal.it