Turismo, scontro Friuli-Veneto sullo spot “No tax”
I sindaci del litorale confinante se la prendono con l’agenzia Turismo Fvg per i cartelli spot che invitano i turisti in Regione dove non si paga la tassa di soggiorno
«Solo da noi la tassa di soggiorno non si paga»: la Regione Friuli Venezia Giulia l’aveva annunciato ancora a febbraio e, come promesso, da alcuni giorni sta facendo una massiccia campagna di promozione sul litorale veneto.
L’iniziativa ha anche un marchio creato ad hoc, «No Tourist Tax», a sottolineare che nelle strutture ricettive oltre il confine il cliente non deve sborsare nessuna imposta aggiuntiva.
I sindaci delle località balneari veneziane, che invece l’hanno applicata, si arrabbiano e accusano i «cugini» di concorrenza sleale, mentre l’assessore regionale Marino Finozzi abbozza e sottolinea che in Veneto, quei soldi, in altro modo non arriverebbero. Ma si alza la voce del presidente di Confturismo Marco Michielli: «Si prendano le loro responsabilità, è un autogol della politica».
«È concorrenza sleale» attacca da San Michele-Bibione Pasqualino Codognotto, che in questi giorni farà recapitare una formale protesta alla presidente della giunta regionale friulana Serracchiani.
«La decisione di non applicare la tassa di soggiorno in Friuli Venezia Giulia è la scelta discrezionale della Giunta, presa non perché siamo in una regione a statuto speciale – dichiara Edi Sommariva, direttore generale di TurismoFVG –. Non si tratta di una pubblicità comparativa né di concorrenza sleale. Un posto letto in Friuli Venezia Giulia costa meno, e questo bisognerà pur farlo sapere».
da messaggeroveneto.gelocal.it