Niente tassa di soggiorno per Lignano e Grado ; Caorle e Bibione sul piede di guerra

Spiagge “tax free” in Friuli, allarme a Caorle e Bibione
Preoccupa la campagna promozionale di Grado e Lignano alle fiere all’estero. Ma i sindaci Striuli e Codognotto confermano l’avvio della tassa per l’estate

bibione_spiaggia_5_stelle“Friuli Tax Free”: la polemica sulla mossa promozionale ai danni delle località balneari Venete che introdurranno l’imposta di soggiorno, arriva sul tavolo di Caorle e Bibione. È un dato di fatto, ormai, Caorle e Bibione adotteranno la tassa di soggiorno a partire dalla prossima stagione estiva 2013, ma a preoccupare i sindaci non è di certo la concorrenza di Grado e Lignano Sabbiadoro, le due località del Friuli Venezia Giulia dove, l’introduzione della tassa, non è un’ipotesi contemplata, soprattutto quando si pensa che saranno proprio alcune delle località dello stesso Veneto a non adottarla.

Il sindaco di Caorle, Luciano Striuli, tira dritto per la sua strada e non si lascia intimorire da questo “fuoco di paglia” perché, dice «la tassa ci è necessaria per poter garantire i beni primari ai cittadini e un servizio al turista di prim’ordine. Lignano Sabbiadoro e Grado potranno pure promuovere il loro essere “tax free”, ma se i conti si fanno alla fine, allora vorrò proprio vedere come potranno continuare a garantire servizi, manifestazioni ed eventi, soprattutto ora che lo Stato ha tagliato totalmente i contributi alle regioni.

Il fatto di essere regione a statuto speciale», continua Striuli, «non li salverà ancora a lungo in quanto, presto anche con loro, i conti con lo Stato verranno pareggiati e i tagli che subiranno saranno pari ai nostri». Secondo Striuli, dunque, la vera concorrenza non la farà l’incriminato slogan pubblicitario “Venite sulle spiagge del Friuli, dove non c’è alcuna tassa”, ma la faranno i fatti.

Nemmeno a Bibione il sindaco Codognotto ha ritirato la sua volontà di inserire la tassa di soggiorno, nonostante la vicinanza con la spiaggia di Lignano Sabbiadoro, ma rimane ferma la decisione di introdurla solamente nei mesi di alta stagione, cioè da giugno a fine agosto. L’idea di una Carta dei Servizi, poi, rimane tra i punti del programma politico del sindaco Striuli che, per Caorle, ne avrebbe ipotizzato l’inserimento, ma con la ferma consapevolezza che, questa, non potrebbe comunque sostituire il gettito garantito dalla tassa di soggiorno.

«La card servizi registrerebbe, forse, un terzo del gettito necessario a garantire i servizi al turista e ai cittadini e comunque punta ad un target diverso, cioè quello dei pendolari che restano nelle nostre spiagge tutto il giorno senza spendere nulla» spiega il sindaco di Caorle. «Ci sono molti aspetti da considerare tra cui la promozione, unico vero elemento di concorrenza, e senza la tassa, le cui cifre saranno decise presto assieme alla consulta sul turismo, non potrà essere garantita, per nessuno».

da portogruaro.net