Bibione in prima linea per la mamma coraggio Luigina Soldà e la figlia Michela

«Sono una mamma che chiede aiuto per far vivere mia figlia Michela»
Dopo “La Nuova Venezia” Luigina Soldà approda a “La Vita in Diretta” per raccontare la sua battaglia quotidiana per fare “respirare” la ragazza affetta da tetraparesi spastica

di Gian Piero del Gallo

luigina_solda_michela_bibioneA “La vita in diretta” il dramma di Michela che chiede al mare un respiro per vivere, ed il mare invia la brezza in quel camper parcheggiato su piazzale Zenith dove all’interno c’è lei in attesa di quel soffio vitale per la sua sopravvivenza. Sembra l’inizio di una favola ed invece è una cruda realtà iniziata 19 anni fa, quando Michela è venuta al mondo colpita da tetraparesi spastica gravissima con deficit respiratorio che solo vivendo più vicino possibile al mare si attenua.

Un calvario che Michela sta percorrendo da 19 anni con il suo corpo esile, martoriato da una serie di interventi chirurgici che consentono alla mamma Luigina, di metterla a sedere anche se per pochi minuti, su una carrozzina. Seppur ridotta, è un’alternativa alle rimanenti ore della giornata che Michela deve trascorrere distesa immobile a letto, in un camper che è diventato il suo mondo in cui si sono infranti i sogni e negato il futuro di giovane donna. Al suo fianco, da sempre, Luigina Soldà, che definire mamma coraggio potrebbe suonare riduttivo, visto che lei per la figlia ha sacrificato sé stessa, annullandosi come donna ma elevandosi sopra tutte, come madre.

«Ora però non ce la faccio più», ha detto Luigina a Mara Venier, «sono in mobilità e percepisco 800 euro al mese più l’invalidità e l’accompagnatoria di Michela che è invalida dalla nascita, non parla, non sta seduta, è distesa a letto salvo qualche minuto in carrozzina, ma ascolta, capisce e le piace vedere persone, cercando sempre un contatto, una carezza. Per vivere deve risiedere vicino al mare, è il suo farmaco salva vita». E Bibione ha risposto alla richiesta di aiuto; l’aveva già accolta lo scorso anno, avevano trovato anche la disponibilità di alcune case ma non avevano la comodità di accesso necessaria, quindi non è sempre facile trovare la risposta adeguata, nemmeno nella vicina Lignano.

Il sindaco Pasqualino Codognotto comunque ha preso l’impegno di ricercare una soluzione adeguata. «Ci stiamo impegnando perchè vorremmo trovare una soluzione almeno per l’intera estate», ha detto Codognotto, «ma abbiamo già visto che non è semplice coniugare l’infermità e le esigenze della ragazza con la disponibilità degli appartamenti che devono essere per forza di facile accesso».

da nuovavenezia.gelocal.it